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26 Agosto 2021
AFGHANISTAN: TERRA DEI SOGNI INFRANTI...ANCHE NELLO SPORT
" Forse non è giusto, ma ciò che succede in pochi giorni, a volte in un solo giorno, può cambiare un'intera vita.”
Credo tutti abbiate letto la storia di Zaki Anwari, il talentino della nazionale U20 afghano che si é aggrappato al famoso C-17 americano trovando la morte. Il ragazzo ha fatto questo gesto disperato per paura delle ritorsioni dei talebani in conseguenza del suo impegno sportivo. Una storia triste e raccontata molto bene dalle maggiori testate internazionali.
Alla vicenda di Zaki purtroppo dobbiamo annoverare altri sogni strappati e altre vite messe in pericolo dal regime talebano. Per questo motivo, Samira Asghari, primo storico componente del CIO proveniente dall' Afghanistan, ha richiesto l'evacuazione di tutte le atlete del suo paese. D'altronde le donne in questione non sono soltanto delle semplici sportive ma, scusate il francesismo, sono delle ragazze con due palle così: ogni giorno attraversavano Kabul, rischiando di saltare in aria, per allenarsi. Al momento però il "gioco" sembra essere davvero troppo grande: pensate che la capitana della nazionale di calcio ha ordinato alle sue colleghe di bruciare maglie e scarpe.
In poche parole: le promesse degli insorti sembrano già essere diventate carta straccia. I talebani infatti stanno cercando casa per casa giornalisti e collaboratori vari dell'Occidente dimostrandosi interlocutori dediti alla menzogna. A questo vi è da aggiungere una certa preoccupazione per l'estrema confusione intorno alla formazione del nuovo governo: quando si parla di talebani infatti non parliamo di un popolo unito ma di un insieme di diverse culture. Non sarà facile trovare un establishment in grado di guidare il paese con unità e, ogni giorno che passa, aiuta a tenere alta la tensione.
Come film da prendere ad esempio da una storia del genere come non nominare "Il cacciatore di aquiloni"? : dopo aver vissuto alcuni anni in America, uno scrittore afgano ritorna in patria, un paese dominato dai talebani, per scoprire che fine ha fatto il figlio del suo migliore amico. Un vero e proprio capolavoro targato Marc Foster capace di vincere riconoscimenti su gamma internazionale.
Articolo di Dario Pellegrini