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“A tutti quelli che vogliono farmi fallire, sapete cosa dico? Io non mi arrendo mai!”
Il cinema e le donne hanno un lungo e complicato rapporto: il primo non ha mai smesso di raccontarle, ma spesso ha impedito alle donne di farlo in prima persona, da dietro la cinepresa. Nei decenni, dal bianco e nero ai colori, la settima arte ha anzi contribuito a fortificare alcuni stereotipi negativi legati all'universo femminile, relegando le donne al ruolo di spalle, madri, tentatrici, subalterne. Non sempre, per fortuna. Un po' perché anche le donne, sin dagli albori del cinema, sono riuscite a girare film e a raccontarsi in prima persona. Un po' perché spesso il cinema ha attinto con curiosità e rispetto alle grandi storie dal femminile del passato e del presente, celebrando regine e contadine, donne di ogni professione, età e latitudine. I film hanno raccontato storie straordinarie ma vere, che hanno avuto per protagoniste donne memorabili - nel bene e nel male - e le loro infinite battaglie.
Avvicinandoci alla Giornata Internazionale della Donna, rendiamo omaggio alla straordinarietà femminile con il film “Tonya”. Nel 2017 l’attrice Margot Robbie decide che ne ha abbastanza di vedersi proporre ruoli da bambola bionda e produce un film che la vede come assoluta protagonista nel ruolo di una donna controversa della storia sportiva americana. L'attrice ci ha visto giusto e l'intepretazione di Tonya Harding dà una svolta alla sua carriera, provando che ha la stoffa per essere un'attrice a tutto tondo. Grazie al suo intuito abbiamo un film che racconta una grande figura femminile in negativo; una circostanza abbastanza rara ma necessaria, perché la parità al cinema e fuori si raggiunge raccontando le donne a tutto tondo, anche nelle loro accezioni negative. Nel 1994 Tonya Harding è diventata il simbolo del lato oscuro del sogno americano: pattinatrice brillante ma poco compresa e mal vista dal mondo del ghiaccio per il suo stile provocante e sopra le righe, la donna venne coinvolta nell'aggressione alla sua principale rivale Nancy Kerrigan, a cui venne rotto il ginocchio da due teppisti.
Si scoprì poi che i picchiatori avevano contatti diretti con l'ex di Tonya ed erano in qualche modo collegati anche a lei: possibile che Tonya fosse all'oscuro del piano per sabotare la sua rivale? Il film racconta l'ambiguità della posizione giuridica e umana della pattinatrice, coinvolta in un circo mediatico pressante e disumano, che sotterrò a uno a uno tutti gli elementi che la resero la prima donna statunitense ad atterrare correttamente un triplo Axel, dipingendola come la diabolica e invidiosa donna che aveva commissionato il pestaggio della rivale. Cresciuta in un contesto di abusi e violenze dentro e fuori la pista di pattinaggio, tiranneggiata dalla madre allenatrice dispotica, malmenata dal marito e a sua volta capace di pura perfidia ma anche grande genialità, nata povera e in un contesto disagiato rinfacciatole dal mondo bon ton del pattinaggio, Tonya è un personaggio controverso e decisamente ambiguo sul piano morale, che ci ricorda quanto l'America sia pronta a voltare le spalle ai suoi eroi.
Articolo a Cura di: Gianluca Rota