Gli effetti collaterali dei vaccini.
1 Giugno 2021La scarcerazione di Brusca è un atto di Legalità
8 Giugno 2021
GIORNATA MONDIALE DELL'AMBIENTE
“Tu puoi cambiare il mondo. Tu devi cambiare il mondo.”
Ogni anno il 5 giugno si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 15 dicembre 1972 con la Risoluzione 2994. La data fu scelta per ricordare la prima Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente tenutasi a Stoccolma dal 5 al 16 giugno del 1972, fu in questa occasione che venne adottata la Dichiarazione di Stoccolma che definì i 26 principi sui diritti e le responsabilità dell’uomo in relazione all’ambiente. La piattaforma dedicata alla giornata World Environment Day (WED) invita ad agire a livello locale, nazionale e globale, denunciando situazioni di degrado o di rischio sia per la fauna che per la flora. L’attenzione a livello locale è fondamentale perché spesso l’estinzione di una specie animale o vegetale inizia su piccole aree espandendosi poi a livello globale.
A tal proposito vi consigliamo, se ancora non l’avete visto, “Cowspiracy: il Segreto della Sostenibilità”. Il documentario si fonda sulla ricerca di Kip Andersen, coadiuvato dal regista Keegan Kuhn. I due ambientalisti fanno riferimento soprattutto agli Stati Uniti d’America, ma le percentuali e i dati citati sono scalabili anche per l’Europa e l’Italia. L’argomento principale intorno al quale ruota gran parte del lavoro di Andersen, è l’effetto serra, che provoca il surriscaldamento globale del pianeta. Secondo la FAO (Food and Agricolture Organization), come viene anche citato nel documentario, il mondo dei trasporti – auto, treni, navi, aerei - concorre per il 13% all’aumento dei gas serra, mentre l’allevamento di bestiame per il 51%. Con questi dati alla mano, il protagonista si reca nelle maggiori associazioni ambientaliste americane, tra le quali troviamo Greenpeace, Rainforest Action Network, Sierra Club ecc. Lo scopo è capire perché, pur trattando di problematiche ambientali globali, siti come quelli citati non collocano l’allevamento di bestiame tra le principali cause del surriscaldamento terrestre, anzi non viene nemmeno nominato. Le risposte? Quantomeno deludenti: qualcuno finge di non essere a conoscenza di questi dati, qualcun altro si rifiuta categoricamente di parlare dell’argomento, altri ancora deridono Kip Andersen o minimizzano il problema in maniera ridicola.
Ciò che il regista e nemmeno noi ci spieghiamo, è il perché di questo comportamento, forse ci sono sul piatto interessi più grandi di quanto si possa pensare? Forse addirittura le associazioni ambientaliste sono sostenute economicamente dalle lobby agricole che hanno questi interessi? Tutto è possibile. La distruzione della foresta amazzonica per far spazio a coltivazioni di foraggio per il bestiame è un altro argomento cardine di “Cowspiracy“. Si viene a scoprire che più di 1.100 attivisti ambientalisti sono stati assassinati per essersi opposti alla distruzione di massa delle foreste amazzoniche in Brasile. Quando poi, parlando con un diretto interessato, si dice che gli ambientalisti sono considerati nemici numero uno persino dall’FBI, si stenta quasi a crederlo. Non è solo l’allevamento intensivo a contribuire al surriscaldamento globale, ma anche quello definito “sostenibile”, con gli animali lasciati liberi di pascolare in grandi appezzamenti terrieri e non in stalle, non lo è per nulla. Insomma, come auspicano gli autori di “Cowspiracy”, possiamo essere gentili con il nostro pianeta, possiamo cambiare il mondo in cui viviamo, ma dobbiamo decidere di farlo, dobbiamo farlo ora, perché è comunque già troppo tardi.
Articolo a Cura di: Gianluca Rota