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21 Marzo 2021
GIORNATA MONDIALE DELLA FELICITÀ
“Questa parte della mia vita, questa piccola parte della mia vita si può chiamare felicità!”
Nata nel 2012, la Giornata Internazionale della Felicità si festeggia ogni 20 marzo - alle porte della Primavera - ed è stata proclamata direttamente dall'Assemblea Generale dell'ONU. Le Nazioni Unite hanno infatti voluto promuovere l'idea che il "progresso" non deve essere per forza solo l'incremento dell'economia o il raggiungimento di frontiere tecnologiche sempre più avanzate, ma una spinta positiva per ricercare la felicità. Chiaramente, raggiungere una felicità “vera e completa” è un’impresa ardua e per riuscirci è necessario affrontare tutte le avversità della vita senza mai perdere di vista le emozioni positive che quotidianamente riescono a darci gioia. In tal senso, il collegamento è d’obbligo con “La ricerca della felicità”, film del 2006 diretto da Gabriele Muccino che si ispira alla storia di Chris Gardner, un imprenditore che durante i primi anni del 1980 visse un periodo di intensa povertà con un figlio a carico e senza una casa dove poterlo crescere.
Nel 1981 Chris, interpretato da Will Smith, tenta di arricchirsi vendendo una partita di scanner per rilevare la densità ossea acquistati con i risparmi di una vita. Gli affari per l’uomo vanno male, infatti, molti medici ritengono il macchinario costoso ed inutile. La moglie dell’uomo, esasperata dalla situazione economica e dal lavoro che grava interamente sulle sue spalle decide di lasciare il marito. Afflitto per l’accaduto Chris decide di non perdersi d’animo e tenta il tutto per tutto: qualche tempo prima era riuscito ad intrattenere una conversazione con un broker finanziario riuscendo a farsi spiegare qualcosa in merito al proprio lavoro così l’uomo, convinto di poter intraprendere questa professione, riesce a farsi assumere per uno corso non retribuito della durata di sei mesi alla fine del quale potrebbe essere assunto come broker. I sei mesi sono parecchio tosti, infatti, l’uomo, sprovvisto di una solidità economica, viene sfrattato a causa del mancato pagamento della quota mensile d’affitto. Privi di un luogo in cui abitare Chris e il figlio Christopher sono costretti a trascorrere molte notti nei dormitori per senza tetto. I mesi passano ma Chris non si perde d’animo e grazie alla vendita degli ultimi scanner riesce a mantenere il figlio, che non ha mai smesso di credere nel padre, per tutta la durata del corso.
Allo scadere dei sei mesi l’impegno e la perseveranza dell’uomo vengono ripagati: Chris viene assunto come broker presso la Dean Witter, società che darà il via alla brillante carriera dell’uomo. In una scena del film Chris rattrista il figlio dicendogli che non diventerà mai un giocatore di basket professionista. Compreso il suo errore l’uomo torna sui suoi passi rassicurando il piccolo con un discorso molto toccante: “Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa, neanche a me… se hai un sogno lo devi proteggere… se vuoi qualcosa vai e inseguila”. Con questo breve discorso Chris tenta di riaccendere la speranza nel volto del bambino cercando di fargli capire come la nostra felicità non debba mai dipendere dal giudizio di un’altra persona, solo noi possiamo decidere chi vogliamo essere. L’uomo, che per tutta la sua vita si è visto costretto ad affrontare situazioni che avrebbero fatto demordere chiunque, riesce sempre ad andare avanti supportato dal figlio, fonte di tutta la sua felicità, che non smette mai di credere in lui e che, nonostante tutto, vede nell’uomo un “supereroe”.
Articolo a Cura di: Gianluca Rota