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7 APRILE 2021 - GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE
“L'anoressia non è una malattia del corpo, è una malattia della mente”
Il 7 di Aprile è il giorno dedicato alla giornata mondiale per la Salute, una festività istituita nel 1948 sotto il patrocinio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ormai arrivata alla sua 71esima edizione. Non è semplice parlare di una tale ricorrenza dopo un anno talmente tribolato in cui, nella sola Italia, le morti per il Covid-19 hanno portato più di 100mila morti: la stima più grande dopo la Seconda Guerra Mondiale. Da quel che trapela sarà una festività in onore dei tanti operatori sanitari che, durante l’ultimo anno pandemico, hanno lavorato con tutte le proprie forze per cercare di arginare al meglio la pandemia spesso pagando con la propria vita. E’ sempre bene tener di monito le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella in occasione della scorsa edizione:” Tanti lutti e sofferenze hanno reso ancor più evidente il valore della salute, componente essenziale del diritto alla vita, presidio da preservare e rafforzare nella solidarietà tra i popoli, gli Stati, i continenti.
Questa giornata, la settantesima, è dedicata agli infermieri e alle ostetriche. Le vicende drammatiche di questi giorni hanno mostrato di quanta generosità, professionalità, dedizione sono capaci gli operatori sanitari. Il nostro pensiero grato e riconoscente va alle infermiere e agli infermieri in prima linea, e con loro a tutti i medici degli ospedali e dei servizi territoriali, agli assistenti, ai ricercatori, a quanti operano nei servizi ausiliari: li abbiamo visti lavorare fino allo stremo delle forze per salvare vite umane e molti di loro hanno pagato con la vita il servizio prestato ai malati”.
Vero è che la Giornata in questione dovrebbe pure trattare temi di ampio valore come l’implemento delle condizioni sanitarie nei paesi meno sviluppati del globo ma, seppur esso sia argomento nobile, ad oggi la questione che preme di più è l’organizzazione della campagna vaccinale e tutto ciò che ne consegue: come visto poco tempo fa con il pastrocchio del vaccino Astrazeneca, basta poco per far finire l’intera popolazione globale nel terrore. L’impressione è che prima usciremo dall’incubo e prima saremo in grado di dedicarci a tematiche di grandissima rilevanza. Solo allora potremo sapere se ne saremo usciti migliori.
Per quanto riguarda la pellicola da assimilare al contesto direi che potremo parlare di anoressia, un male che affligge molte persone e che solo ultimamente sta venendo trattato con estrema sensibilità. Mi sento di consigliare il film “Fino alle ossa” dove una straordinaria Lily Collins interpreta Ellen: una ventenne ribelle, da tempo malata per una grave forma di anoressia. Ha trascorso la parte migliore della sua adolescenza entrando e uscendo da numerosi programmi di recupero, solo per ritrovarsi ogni volta con diversi chili in meno. Determinata a trovare una soluzione, la sua famiglia accetta di mandarla in una casa famiglia guidata da un medico non tradizionale.
Ho avuto amicizie che sono state colpite diagnosticamente da anoressia e, guardando il film, mi sono accorto di quante cose ho sottovalutato con amici/e colpite da tale patologia. Per farla breve, il film è un pugno nello stomaco per chiunque ne sia stato colpito direttamente o indirettamente e un’avvisaglia per chi ignora il tema.
Articolo a Cura di: Dario Pellegrini