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2 Aprile 2021
GIORNATA MONDIALE SULL'ORA DELLA TERRA
“Un tempo per la meraviglia alzavamo al cielo lo sguardo sentendoci parte del firmamento, ora invece lo abbassiamo preoccupati di far parte del mare di fango.”
L’Ora della Terra è la grande mobilitazione globale del WWF che, partendo dal gesto simbolico di spegnere le luci per un’ora, unisce cittadini, istituzioni e imprese in una comune volontà di dare al mondo un futuro sostenibile e vincere la sfida del cambiamento climatico. È la dimostrazione che insieme si può fare una grande differenza. Dalla prima edizione del 2007, che ha coinvolto la sola città di Sidney, la grande ola di buio si è rapidamente propagata in ogni angolo del Pianeta, lasciando al buio piazze, strade e monumenti simbolo come il Colosseo, Piazza Navona, il Cristo Redentore di Rio, la Torre Eiffel, Il Ponte sul Bosforo e tanti altri luoghi simbolo, per manifestare insieme contro i cambiamenti climatici. Il cambiamento climatico evolve molto rapidamente e gli impatti sono sempre più seri e preoccupanti. Finora le azioni dei Governi a livello nazionale e globale sono state troppo lente e poco incisive, non al passo con un rischio che mette a repentaglio il Pianeta come lo conosciamo e dunque la stessa civilizzazione umana.
“Interstellar” di Cristopher Nolan è il film che rappresenta ideologicamente il manifesto della nostra epoca: la Natura è in rivolta, ma non è mai veramente crudele, a differenza della Natura umana, scissa nell’eterno conflitto tra bene e male, che pure è sempre al centro. È il film sull’anelito alla vita dell’uomo, che pur all’apice della tecnologia, si trova costretto a riconoscere i propri errori e limiti e a fare affidamento su quanto di più naturale sia in lui; l’istinto di sopravvivenza. In un futuro prossimo, l’Apocalisse è alle porte nelle sembianze di improvvisi cambiamenti climatici che hanno preso il controllo del pianeta terra, rendendolo invivibile. Il cibo scarseggia e la popolazione eccede. Ed è rimasto solo il mais da coltivare: la fine è davvero prossima. Con la sua immancabile birra e i retaggi texani, Matthew McConaughey è qui Cooper, ex ingegnere e pilota della NASA, che per rispondere alle necessità della lotta alla sopravvivenza, si è rinventato agricoltore e vive con il suocero e i due figli, Murph e Tom. Uno strano caso, fatto di messaggi criptati nella camera di Murph, conduce nuovamente Cooper e l’adorata figlia, dalla NASA stessa, rendendolo l’ultimo membro di una spedizione in partenza per salvare gli abitanti della Terra.
Dopo un disperato saluto tra Cooper e Murph, la squadra parte alla volta dell’universo sfruttando un wormhole, che li condurrà in un’altra galassia in cerca di una nuova casa su cui far proliferare la razza umana, o forse solo degli embrioni congelati. E fino alla galassia più remota e silenziosa, l’uomo porta il suo caos per ritrovare il cosmos perduto.
Per concludere si può senz’altro affermare come “Interstellar” sia il film ideale della nostra epoca perché antropocentrico: è l’indole umana ad essere analizzata in ogni sua sfaccettatura, ad essere vivisezionata e fatta rivivere nei vari personaggi, positivi e negativi. Questo catalogo umano è il protagonista delle vicende anche nell’altra galassia: è l’uomo a ravvivare il silenzio dell’universo e a renderlo per certi aspetti un posto migliore, ma è ancora l’uomo che reca con sé il male, che non è altrimenti nascosto in alcun angolo del cosmo.
Articolo a Cura di: Gianluca Rota