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6 APRILE 2021 - IL RITORNO DEI CONCERTI
Il 27 marzo al palazzetto di Sant Jordi di Barcellona c’è stato il primo grande concerto dall’inizio della pandemia da coronavirus nel paese. È stato un esperimento riuscito che ora alimenta la speranza dei promotori e del pubblico affinché i grandi eventi tornino ad essere una realtà da questa estate. Circa 5mila persone si sono riunite per vedere una band pop-rock catalana: con l’obbligo di mascherina ma senza distanziamento fisico e dopo essere risultate negative a un test antigenico svolto nella stessa giornata. Il concerto è stato il primo appuntamento del “Festival per la Cultura Sicura”, iniziativa promossa dalle principali istituzioni catalane con l’obiettivo di valutare se eventi come questi, che raccolgono migliaia di persone, si possano svolgere in sicurezza e se le modalità messe in pratica funzionino.
In realtà non è del tutto così. Il concerto che con modalità analoghe si è tenuto in Olanda il weekend precedente, per il Lowlands, festival di culto da quelle parti, ha radunato 1.500 persone e non 5000. Ma anche in quel caso, tutti i partecipanti si sono sottoposti a tampone antigenico previo 48 ore prima del concerto e in questo caso sono stati riscontrati - e non ammessi - 26 casi positivi. Un altro esperimento che ha aperto ad iniziative analoghe in un altro «mondo» che non può prescindere dalla promiscuità: il calcio. E infatti per Olanda-Lettonia, sempre del 27 marzo, e alcune partite del campionato locale sono stati ammessi gli spettatori - 5000 per la nazionale - con lo stesso modus operandi. Insomma, al di là di chi sia arrivato per primo, ad Amsterdam come a Barcellona, assicurano che tutto è stato fatto in piena sicurezza. Perché non si potrebbe dunque replicare anche alle nostre latitudini?
Adesso invece spostando la nostra attenzione sui documentari che hanno raccontato le storie dei festival, il primo pensiero va a Woodstock: luogo in cui andò in scena quello che oggi considereremmo pura utopia. Il celebre documentario sulla storica tre giorni di Woodstock che vinse l'Oscar nel 1971, è riprodotto in alta definizione con un video fedele alle riprese dell'epoca. Era il 21 agosto del 1969 quando circa quattrocentomila giovani si riunirono per tre giorni a Bethel, nello stato di New York, a pochi chilometri da Woodstock. Sul palco si susseguono gli artisti che renderanno immortale quel concerto, mentre sul campo scene di vita vengono immortalate dalle telecamere di numerosi operatori. Quel mezzo milione di persone visse l'evento più significativo di quella generazione, un concerto senza precedenti per portata e influenza, un incontro di persone diverse tra loro con un obiettivo comune: pace e musica.
"Anch'io mi sono reso conto in gran ritardo di cosa avesse significato un festival-evento come quello"
Articolo a Cura di: Gianluca Rota