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10 FEBBRAIO 2021 - L'ITALIA E' INGOVERNABILE
Quanto è complicato comprendere la politica vero? Lo è ancor di più se sei italiano e se la stabilità del tuo apparato amministrativo, ovvero il governo, è destinato a cambiare in continuazione nonostante il tuo voto abbia validità quinquennale: una prerogativa che non viene praticamente mai seguita. E’ curioso infatti sapere come, dal primo luglio 1946 ad oggi, l’Italia ha avuto 66 crisi di governo, durate in media 33,88 giorni (non contando quella in corso, con dati aggiornati al 31 agosto 2019). E’ bene sapere inoltre che, in occasioni di crisi di governo e conseguenti cadute, tutta l’esecutivo è chiamato a svolgere funzioni correnti sino alla formazione di un nuovo establishment. Dico la verità, quali siano queste funzioni correnti pare rimanga un mistero della storia parlamentare italiana, ma tant’è tale fenomeno ha colpito il paese per 2236 giorni, 6 anni, un mese e due settimane: molto più di una legislatura.
L’8,3% della nostra storia è trascorso infatti fra consultazioni, incarichi esplorativi, elezioni anticipate, ricerca di nuovi assetti politici. I nostri governi hanno avuto una durata media di 404,18 giorni, dei quali soltanto 374,30 hanno visto gli esecutivi agire nella pienezza dei poteri. In tutto queste sarebbe carino pure approfondire tali questioni sciorinando dati di confronto su Prima e Seconda Repubblica ma risulterei abbastanza noioso, un aggettivo di cui non voglio vanarmi in tempi di esami e di conseguente tedium vitae. Mi limito soltanto a far notare come, in epoca recente, abbiamo avuto governi più longevi, dal 1993 una media di 20 mesi e 8 giorni contro gli 11 mesi degli anni precedenti, ma con crisi governative più lunghe e il tutto facendo fronte ad una buona distribuzione di potere: il centrosinistra ha infatti avuto Palazzo Chigi per 4381 giorni, il centrodestra per 3330 giorni, i tecnici 1016 giorni e i restanti 488 per i gialloverdi del Conte I.
Ora, tornando ai tempi d’oggi, parrebbe che molti cittadini non abbiano ancora compreso le motivazioni della crisi di governo appena passata: un elemento comprensibile se si pensa che la comprensione della stessa è aperta a diverse interpretazioni. Ad ogni modo, anche in questo caso, la cultura videoludica a noi tanto cara ci viene in aiuto al fine di poterci arricchire sul piano della conoscenza politica: mai sentito parlare di House of Cards? La serie è ambientata nell'odierna Washington D.C. e segue le vicende di Frank Underwood (Kevin Spacey), un Democratico eletto nel Quinto distretto congressuale della Carolina del Sud e capogruppo di maggioranza della Camera dei rappresentanti. Dopo essersi visto sottratto il posto di segretario di Stato che il neopresidente gli aveva promesso, Frank dà inizio ad un giro di intrighi per giungere ai vertici del potere americano, aiutato da sua moglie Claire (Robin Wright) e dal fidato Doug Stamper (Michael Kelly). La serie tratta di temi quali lo spietato pragmatismo, la manipolazione, il tradimento e il potere. Un ottimo modo di comprendere il mondo delle trame di palazzo e gli interessi personali dietro una carriera politica.